ANNO 14 n° 118
Feto nel cassonetto, No del Riesame all'accusa di omicidio
08/06/2013 - 04:00

VITERBO – Resta indagata per soppressione e occultamento di cadavere e non per omicidio la giovane romena che, il 2 maggio scorso, getto il feto di 7 mesi della figlia in un cassonetto in via Solieri, nel quartiere Carmine, a Viterbo. Il Tribunale del Riesame di Roma ha infatti rigettato il ricorso della procura della Repubblica di Viterbo che, appunto, chiedeva la contestazione del reato di concorso in omicidio per la donna e per l’infermiere che l’avrebbe aiutata a procurarsi l’aborto con un farmaco. Anche per quest’ultimo il pm Franco Pacifici aveva chiesto l’arresto, ma i giudici del riesame hanno ritenuto che non sussistano i presupposti per concederlo. Quindi, il presunto complice della giovane resta indagato a piede libero per concorso in soppressione e occultamento di cadavere.

La donna romena, invece, è tuttora detenuta nel carcere di Rebibbia, ma il suo difensore confida di riuscire a dimostrare che la motivazione dell’ordinanza con cui il Gip di Viterbo ha concesso la custodia cautelare in carcere, cioè il pericolo di fuga, non abbia fondamento. E, quindi, ottenere la sua scarcerazione.

La procura, tuttavia, ha ancora la possibilità di ricorrere in Cassazione per tentare di far valere le proprie tesi.

Al contrario di quanto sostenuto dal pubblico ministero, cioè che la donna abbia gettato il feto nel cassonetto con la precisa volontà di uccidere la figlia, il giudice per le indagini preliminari ha ritenuto che non via sia la prova certa che la bambina sia nata viva. Ha invece ritenuto più probabile che sia morta durante il parte indotto dal farmaco abortivo. Da qui il no all’accusa di omicidio.

Tuttavia, a imprimere una svolta al corso dell’inchiesta potrebbero essere i risultati dell’autopsia. Qualora il medico legale che l’ha eseguita dovesse concludere che la bambina fosse nata viva, le posizioni della madre e del presunto complice s’aggraverebbero notevolmente. E per entrambi l’accusa potrebbe diventare concorso in omicidio.





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